domenica 28 agosto 2016

Un interessante libro per imparare ad insegnare: "metodi e tecniche attive per l'insegnamento" di Piergiuseppe Ellerani

L'ho letto durante l'estate e ne sono rimasta entusiasta. Sì, perché in questo libro ho trovato la risposta a tanti dubbi e ho ritrovato, trattate con dignità scientifica, tante mie convinzioni.
 Insomma, mi ha dato la spinta per continuare a credere che la scuola che sogno si possa  costruire! Con un po' più di fatica, forse. Con più lavoro a casa, sicuramente. Ma con quali risultati e con quali soddisfazioni!!

Non so se capiti anche a voi, ma ogniqualvolta si discuta, nei luoghi deputati intendo ( consigli di classe, dipartimenti, collegi ...) di rinnovare la didattica, di rinnovarla veramente intendo, uscendo dalle formule preconfezionate di didattica trasmissiva , il coro pronuncia sempre le stesse frasi, tratte dal solito copione: "ma non si può fare", "è utopistico", "non c'è abbastanza tempo", "non abbiamo gli strumenti", "queste cose le scrivono le persone che in classe non ci stanno", "ne risentono i contenuti" .E' così frustrante!

Sembra ( lo leggevo in un articolo qualche tempo fa) che la scuola italiana e quella statunitense siano quelle più restie al rinnovamento. Sì, è vero, abbiamo le LIM nelle classi adesso. Abbiamo anche le classi 2.0. Ma come usiamo questi strumenti?

Durante i corsi mi capita di rimanere affascinata dalle molteplici funzionalità delle nuove tecnologie (l'ultima novità di gran moda è la apple tv), ma mi capita anche di fare una considerazione: "Alla fine, si tratta sempre di didattica trasmissiva; alla fine io posso mostrare le meraviglie del mondo alla mia classe, ma la lezione è sempre quella: io spiego e loro ascoltano, io parlo e loro prendono appunti, e come quando andavo a scuola io il più bravo è chi ripete meglio quanto spiegato dall'insegnante".Come sempre: cambiamo il contenitore, ma il contenuto è sempre lo stesso.
Come qualcuno ha già detto "se un'astronave aliena sorvolasse l'Italia dopo duecento anni, la troverebbe quasi completamente cambiata: in tutto, tranne che nella scuola."
Bé, ovviamente sto generalizzando, e sicuramente ci sono esperienze di qualità e di valore nelle scuole italiane, ma, mi dispiace dirlo, non sono la regola.

Ed io? Non mi pongo certo al di sopra della massa. Mille dubbi, tanti timidi tentativi, poca convinzione, scarsi risultati, enorme frustrazione.

Per questo il libro di Piergiuseppe Ellerani mi ha esaltato.
E' un librettino di 150 pagine che riesce a smontare punto per punto i pregiudizi sulla didattica attiva della quale tanto si parla in Italia ma che così poco si frequenta. Ma la sua forza soprattutto è quella di non essere solo teoria: indicazioni pratiche e tempistica delle attività ti aiutano a non procedere a "tastoni", ma ad operare con rigore scientifico.

Così mi sono convinta: quest'anno imbraccerò di nuovo le armi della pedagogia e della didattica per fare la mia piccola rivoluzione.
Vi invito a leggere il libro e a seguirmi.
Grazie,prof. Pierluigi Ellerani.