Una delle abilità che considero fondamentali è quella di "ridurre un testo", ossia di riassumere.
Riassumere aiuta i ragazzi a focalizzare l'attenzione sugli aspetti centrali di un testo o di un evento ed è quindi importante che tutti lo sappiano fare bene. Per questo in prima media, nella mia progettazione annuale delle attività didattiche non manca mai il percorso sulla riduzione del testo.
Le tecniche per ridurre un testo sono svariate, ma quella che considero più efficace è la "divisione in sequenze" perché mi sembra che fornisca gli strumenti necessari ad affrontare sia testi narrativi sia testi informativi, cioè di studio.
Gli step per ottenere un buon risultato sono i seguenti:
1) Definizione di "riassunto". Diversi tipi di riassunto (breve, brevissimo, ...) con loro diverse applicazioni
2) Definizione di sequenza. Tipi di sequenze narrative. Sequenze narrative e unità di significato.
3) Suddivisione del testo in sequenze.
4) Individuazione dei contenuti essenziali e titolazione delle sequenze
5)Ricostituzione del nuovo testo in formato ridotto
Ognuno di questi step richiede più lezioni e molti,
molti esercizi; dimentichiamo l’idea di poter procedere a passo di carica con
dei ragazzi di 11 anni: l’uso di strategie ha bisogno di sedimentazione
Qui di seguito vediamo una esemplificazione del percorso.
1) Primo step: ecco alcuni semplici concetti
da chiarire fin dall’inizio
a. Il riassunto è l’esposizione in forma
sintetica di uno scritto, di un discorso, di un fatto,…
b. Un buon riassunto deve contenere tutte le
informazioni necessarie contenute nel testo di partenza.
c. Un
riassunto può avere diversi gradi di sinteticità, a seconda dell’uso che
dobbiamo farne ( possiamo quindi avere un riassunto dettagliato, sintetico o brevissimo)
d. Un riassunto può riguardare un testo
narrativo o espositivo o anche pragmatico; in ogni caso è bene fare sì che
rimanga chiaro lo scopo del testo.
e. Un buon riassunto è scritto in terza
persona, non presenta discorsi diretti, usa come base un solo tempo verbale e
non riporta commenti o giudizi da parte di chi elabora il riassunto
2) Secondo step: chiarire il concetto di
sequenza
Abbiamo detto che il
metodo che considero migliore è quello della divisione in sequenze, dunque
varrà la pena di spendere due parole per chiarire questo concetto.
Una sequenza può essere
meglio definita un’unità narrativa, cioè una parte di testo nella quale si
racconta un fatto o si descrive un elemento. La sequenza risponde alla regola
dell’unità di tempo e di luogo, quindi si svolge nel medesimo spazio e nella
stessa unità temporale . Questo ci indica che il cambiamento di sequenza
avviene quando si cambia tempo, luogo o protagonista, quando si inserisce una
nuova situazione oppure quando cambia la funzione del testo, cioè si smette di
narrare e si comincia a descrivere. Le sequenze nei testi narrativi possono
essere: prevalentemente narrative, prevalentemente descrittive, prevalentemente
riflessive ( cioè che riportano i pensieri e le riflessioni di uno dei
personaggi o dell’autore del racconto), prevalentemente dialogiche ( cioè che
riportano dialoghi)
Nei testi espositivi e
pragmatici le sequenze corrispondono ad unità di significato, cioè ad un
importante concetto( una causa o una conseguenza) o contenuto .
3) Terzo step: Suddivisione del testo in sequenze -Tempo
di esempi ed esercizi -
Il cambio di sequenza coincide
spesso con un nuovo capoverso, ma poiché non esistono delle regole ferree e
irrinunciabili , i nostri migliori
maestri saranno il ragionamento, l’uso della logica e l’esercizio.
Prendiamo ad esempio il seguente
testo.
Lo stesso esercizio può essere
svolto su tutti i testi narrativi. Meglio iniziare da testi brevi e man mano
affrontare quelli più complessi.
Proviamo a vedere un testo di
tipo espositivo:
In questo secondo caso vediamo che le sequenze non sempre
corrispondono ai capoversi. Inoltre, visto che si tratta di un testo espositivo
avranno tutte la stessa funzione: informativa. Ma allora? Come riconoscere le
sequenze? Bisogna affidarsi alla logica: ogni sequenza parlerà di un diverso
argomento. Nel prossimo step affronteremo la titolazione delle sequenze e le
cose si chiariranno ulteriormente. E’ comunque importante esercitarsi molto: va bene una qualunque pagina di un testo di
studio con l’avvertenza di iniziare da qualcosa di semplice per poi procedere
nelle difficoltà.
- Quarto step: individuazione dei contenuti essenziali e
titolazione delle sequenze
Una volta individuate le sequenze cerchiamo di focalizzare il contenuto
principale delle stesse. Lo facciamo assegnando dei titoli. ( I titoli possono
essere della frasi a struttura verbale o nominale, ma questo lo vedremo un’altra
volta). Ad ogni titolo seguirà una frase che condensa il significato della
sequenza.
Riprendiamo il primo testo e proviamo:
- La visita in campagna ( Un
topo di città andò a visitare un suo cugino di campagna)
- L’ospitalità ( Quest’ultimo
gli offrì tutto il cibo sano che aveva a disposizione)
- L’insoddisfazione del topo
di città e il trasferimento nella sua casa. ( Il topo di città non era
affatto soddisfatto della povertà della vita in campagna e invitò il
cugino in città per mostrargli tutta l’abbondanza nella quale viveva)
- La grande paura ( Mentre
mangiavano un ottimo e ricco pasto dei cani si avventarono su di loro e li
costrinsero a fuggire)
- Il ritorno in campagna (
Il topo di campagna era così spaventato che decise di tornare subito a
casa propria)
- La morale ( Agi e
ricchezze non sono nulla di fronte alla tranquillità e alla sicurezza)
Nel secondo testo il risultato potrebbe essere il seguente:
- La forma della Terra ( la Terra è una sfera leggermente
schiacciata ai Poli)
- I Meridiani (Possiamo
unire i Poli con delle linee immaginarie che chiameremo Meridiani. )
- I Paralleli ( Tracciando
delle circonferenze perpendicolari ai Meridiani e parallele tra loro
otteniamo i Paralleli
- Il reticolato geografico (
L’insieme di queste linee forma il reticolato geografico che ci serve per
individuare dei punti sulla crosta terrestre)
- Quinto step: ricostruzione del nuovo testo
A questo punto si può procedere alla scrittura vera e
propria del riassunto: riscrivi le frasi unendole tra di loro con dei
connettivi o con dei marcatori temporali. In questa fase puoi lavorare sui
dettagli: se vuoi un riassunto dettagliato puoi aggiungere qualcosa, se invece
vuoi un riassunto molto sintetico puoi ulteriormente togliere.
Vediamo questa ultima fase:
- Un topo di città andò a
visitare un suo cugino di campagna .Non appena arrivato quest’ultimo gli offrì tutto il cibo sano che aveva a disposizione: lardo, fagioli ,pane e formaggio , ma Il topo di città non era affatto
soddisfatto della povertà della vita in campagna e invitò il cugino in
città per mostrargli tutta l’abbondanza nella quale lui viveva. Mentre
mangiavano un ottimo e ricco pasto nella
lussuosa sala da pranzo dei cani si avventarono su di loro e li
costrinsero a fuggire: erano i mastini del
padrone di casa. Il topo di
campagna era così spaventato che decise di tornare subito a casa propria. Questo ci insegna che agi e ricchezze non sono nulla di fronte
alla tranquillità e alla sicurezza
Le parti in grassetto sono i connettivi. Le parti in verde
sono gli eventuali arricchimenti.
Con la stessa procedura puoi elaborare il riassunto del
testo espositivo.
Per ora direi che basta, ma puoi provare ad esercitarti cercando delle attività da svolgere nella pagina degli esercizi
Alla prossima.
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